Sono Marco, sono un adolescente e in un anno ho stravolto la mia vita distruggendo la mia dipendenza da videogiochi attraverso l’ossessione per la crescita personale.
Questo che stai leggendo non è un articolo, è un tuffo in una parte della mia storia che un tempo avevo paura di raccontare.
Fino alla fine del 2020 ero totalmente dipendente dai videogiochi.
La mattina mi svegliavo, andavo a scola, tornavo a casa, accendevo il PC e restavo lì davanti a giocare e a perdermi sui social troppe ore al giorno.
Il mio mondo è come se si fosse magicamente ristretto a quella stanza e a quel PC che tuttora utilizzo per scrivere l’articolo che stai leggendo.
In un solo anno sono riuscito a cambiare drasticamente la mia vita.
Sono passato dall’essere un adolescente con una forte dipendenza dai videogiochi all’essere un adolescente ossessionato dalla crescita personale, dall’imprenditoria e dal vivere una vita fuori dall’ordinario.
Continuando a leggere scoprirai la mia storia con i videogiochi, come ho cambiato la mia vita e le importanti realizzazione che ho fatto.
Questa sorta di “viaggio” ha un obiettivo: ispirare gli altri adolescenti che giocano troppo ai videogiochi a fare meglio attraverso la mia storia e un metodo che a me è ritornato davvero molto utile.
Sei pronto? Mettiti la cintura… E si inizia!
Tabella dei contenuti
L’inizio della caduta e la creazione di un vuoto
Devi sapere che gran parte della mia vita l’ho passata giocando ai videogiochi.
Tornavo da scuola, l’unica cosa che per me esisteva era il mio computer.
Lo accendevo e giocavo, giocavo e giocavo… Fino alle 22/23 circa.
Poi la mattina dopo mi risvegliato e sempre la stessa storia, tutto questo si ripeteva all’infinito.
Sono andato avanti così per anni.
Giocare ai videogiochi non mi rendeva felice, ma neanche triste, è come se non stessi provando niente.
Qualche volta mi incavolavo o qualche volta ridevo da matti…
Ma tutto ciò non mi rendeva né felice né triste.
Ogni giorno passato davanti al PC stava pian piano creando dentro di me un vuoto.
Un vuoto che ho percepito solamente all’ultimo, quando era troppo tardi per richiuderlo.
Quel maledetto tasto “replay”
La verità è che percepii quel vuoto solamente nel 2020, quando scoppiò la pandemia.
All’inizio avevo aumentato il mio tempo che passavo al PC, quindi il vuoto dentro di me iniziò a crescere sempre di più.
Alcune notti restavo immobile a fissare il soffitto… Forse avevo appena iniziato a percepire qualcosa dentro di me.
Forse in parte mi ero anche stufato di rispondere alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” con un “Non lo so. Ci penserò”.
Mi accorsi che ogni giorno era lo stesso, come se stessi cliccando in continuazione il tasto “replay”.
Mi chiesi se effettivamente fossi felice, ma non sapevo la risposta.
Mi chiesi cosa mi rendesse unico rispetto agli altri adolescenti, ma non sapevo la risposta.
Mi chiesi se avevo abbastanza autostima per fare qualcosa di decente nella vita, anche qui… Silenzio.
Passarono mesi e le notti in cui mi facevo queste domande aumentavano a dismisura, e allora capì di avere un vuoto dentro di me.
Ma capì anche una cosa terribile: quel vuoto sarebbe stato impossibile da chiudere, dovevo per forza rimpiazzarlo con qualcos’altro.
La chiamata: il momento in cui tutto è cambiato
Il momento in cui tutto è cambiato è stato proprio quando ho fatto questa realizzazione:
Dentro di me avevo un vuoto, ma non potevo chiuderlo perché era troppo grande, allora dovevo prendere i videogiochi che avevano creato questo vuoto e rimpiazzarli con qualcos’altro.
Questa realizzazione l’ho fatta con il tempo, non c’è stato un giorno in cui sono cambiato a 360° gradi.
Il cambiamento lo si conquista con piccole azioni costanti ogni giorno.
Così ho fatto.
Ho deciso di prendere la responsabilità di cambiare la mia vita.
Ho deciso di diminuire drasticamente il tempo che passavo sui videogiochi e avevo imposto a me stesso che se mi fossi annoiato avrei dovuto fare qualcosa che ritenevo utile.
Allora così un giorno finì su un video di Pietro Michelangeli, dove parlava di un certo libro: “L’investitore intelligente”, avevo già sentito parlare di questo mondo, così decisi di comprarlo.
BAM!
No, non andò benissimo, anche se è un libro di 600 pagine ci misi 3 mesi a leggerlo, non ero stato costante ed ero estremamente dispiaciuto.
Ma qualcosa in me si era acceso, quello che stavo facendo mi piaceva, mi rendeva felice.
Così pian piano scoprì sempre più libri su altri mondi: imprenditoria, crescita personale, marketing digitale, etc…
Da quel momento la mia crescita fino ad oggi non si è più fermata, creando tutto ciò che vedi in questo sito e oltre.
Il segreto che stava davanti ai miei occhi ma che non riuscivo a vedere
Il cambiamento che ho fatto io non è niente di impossibile.
Non ho super poteri e non avevo una sorta di scorciatoia da prendere per risolvere tutti i miei problemi.
Avevo visto qualcosa… Qualcosa che tutti potevano vedere come un “segreto” ma la verità è che appena lo scoprì non sembrava affatto un segreto.
Questa sorta di rivelazione è quella che mi ha permesso di uccidere la mia dipendenza con i videogiochi.
(P.S. Con questo articolo non voglio far credere che i giochi siano il male e che non servano a niente, semplicemente è importante non esserne dipendenti come lo sono stato io)
La rivelazione è la seguente:
Per eliminare la tua dipendenza dai videogiochi non devi spegnere il WI-FI o limitare il tuo tempo di gioco (credo che siano metodologie davvero inutili e stupide), infatti così ti arrabbierai e non farai niente di concreto.
Piuttosto che cercare di chiudere quel vuoto che hai dentro, sostituiscilo con qualcos’altro.
Se sei un adolescente che passa davvero tanto tempo ai videogiochi, la sera quando hai finito di giocare, fatti questa domanda:
“Quando avrò 80 anni e di fianco al letto di morte ci saranno tutti i fantasmi delle versioni di me che sarei potuto diventare, e mi chiederanno: “Perché invece di vivere una vita straordinaria hai deciso di giocare solamente ai videogiochi? Perché?”
Ricordati sempre, non devi chiudere quel vuoto che hai dentro di te, devi rimpiazzarlo con qualcosa che ami.
Nel mio caso quel vuoto esiste ancora, ma è stato rimpiazzato con la forte passione per la crescita e per l’imprenditoria.
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Lezioni di vita che ho imparato dopo aver sconfitto la mia dipendenza da videogiochi
Non volevo raccontarti tutto questo con il solo scopo di sembrare figo visto che ho cambiato la mia vita.
E’ molto probabile che se stai leggendo questo articolo mi sono ritrovato anche io in un punto della vita così “basso” che mi sono detto “Che schifo di vita che ho, sono inutile”.
Se stai vivendo un momento del genere come l’ho vissuto io, che tu sia un adolescente dipendente dai videogiochi o meno, ho 3 lezioni di vita che potrebbero tornarti utili.
1. Il tempo è importante, più di quanto credi
Quando senti il detto “la vita è breve” è veramente breve, ma brevissima.
Spesso gli adolescenti se lo scordano, ma in un batter d’occhio ti ritrovi a 40 anni a vivere una vita che odi.
Il tempo è veramente poco, potresti vivere il tuo ultimo giorno di vita domani, non sto scherzando.
Con questo non voglio dirti di essere pessimista, perché io lo sono stato ed è orribile.
Voglio dirti invece di valorizzare il tuo tempo, pensa al tuo futuro, fai qualcosa che ti piace.
Perché anche se ti sembra infinito quando sei un adolescente, il tempo non lo è mai e il te stesso 80enne sul letto morente chiede disperatamente anche solo 1h in più di tempo.
2. Stando ai videogiochi non puoi autorealizzarti
E’ proprio così.
Giocando (troppo) ai videogiochi non ti autorealizzi.
Non puoi essere ambizioso, non puoi avere grandi sogni e soprattutto non puoi realizzarli perché non hai tempo a disposizione.
Stando troppo tempo sui videogiochi non puoi sognare in grande.
(Escluso il caso in cui tu voglia diventare un “pro player” in un determinato videogioco)
Se vuoi vivere una vita straordinaria e cambiare anche solo in parte le cose, non puoi essere dipendente dai videogiochi.
3. Tutto ciò che mi stavo perdendo
La dipendenza dai videogiochi mi stava facendo perdere davvero troppe cose.
Pensavo che non ci fosse nulla che mi distinguesse dagli altri… E invece c’è.
Pensavo che non ci fosse nulla che mi piacesse realmente, pensavo che non avrei mai trovato la risposta alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” e tante altre cose.
Ma la verità è una: in quel momento ero cieco, la dipendenza dai videogiochi è come se mi avesse messo una benda sopra agli occhi.
Tolta la benda mi si è aperto un mondo.
Conclusioni
Siamo arrivati alla fine di questo articolo, spero ti sia piaciuto.
Ancora una volta, con questo articolo non voglio sembrare un “Grande” perché ho cambiato la mia vita, ma voglio ispirare gli altri adolescenti a fare lo stesso cercando di sfidare lo status quo e il mondo intero.
A tutti gli adolescenti: non cercate di essere normali, siate ribelli, siate voi stessi.
Costruite il vostro percorso che sognate indipendentemente da quanto sia difficile o strano agli occhi degli altri.
Non abbiate paura di affrontare il vostro lato di cui vi vergognate di più (per me era la dipendenza dai videogiochi).
Dietro la parte che più ci fa vergognare di noi stessi, esiste un mondo che aspetta solo te per essere cambiato.
Ti aspetto dentro nella Community Telegram di Growth Paradise per conoscerci ma soprattutto per darti ogni giorno contenuti di crescita personale con l’obiettivo di creare la futura generazione di successo partendo proprio dagli adolescenti.
Entrando troverai tante altre persone proprio come te.
Continua a crescere!
Stay rebels, stay extraordinary🔥
A presto
–Marco